Striscia di Gaza, villaggio di Um Al Naser
“Una Biblio-TukTuk per Um Al Naser”
in collaborazione con l’Associazione Vento di Terra
Nel 2016 nella Striscia di Gaza…
Siamo in uno dei luoghi più citati dalle cronache di politica estera di tutto il mondo, perché teatro di scontri e contese da più di mezzo secolo. Rivendicata dai palestinesi, assieme alla Cisgiordania e a Gerusalemme est, come parte dello Stato di Palestina, la Striscia di Gaza è un territorio che confina con Israele, Egitto e Mar Mediterraneo. Attualmente è governata dal partito di Hamas per conto del governo palestinese, ma al contempo i suoi confini sono controllati da Israele e Egitto. Dal 2012 l’ONU ha riconosciuto formalmente la Striscia come parte dello Stato di Palestina, entità statale semi-autonoma. La Striscia di Gaza è una lingua sottile di terra, lunga appena 45 km e larga meno di 10 km, popolata da circa 1.869.055 abitanti. Oltre il 43% della popolazione ha un’età compresa fra 0 e 14 anni. L’età media della popolazione è di 18 anni.
L’infanzia dura poco nella Striscia di Gaza, e – come sempre accade – sono proprio i bambini a pagare il prezzo più alto di una vita segnata dagli errori e dagli orrori di intere generazioni di adulti. Il centro “La terra dei bambini” rappresenta un oasi di pace in un contesto martoriato dal conflitto. Include un centro per le donne, una scuola per l’infanzia e servizi sociali di supporto alle famiglie beduine nel villaggio di Um Al Naser, a Nord della Striscia di Gaza.
Il villaggio di Um Al Naser si trova in una zona molto particolare, dal punto di vista geografico e politico. Sito vicino al valico di Eretz, unica porta verso Israele, sul confine della No Go Zone, un’area di 500 metri vietata agli umani così come alle capre, circondato dai bacini di raccolta delle acque nere provenienti da tutto il nord della Striscia di Gaza, si caratterizza come il luogo con le peggiori condizioni ambientali, sociali ed economiche di tutta la Striscia. Um Al Naser è l’unico comune beduino della Striscia di Gaza; ha una popolazione di 5000 persone, fra le quali il 95% registrate come rifugiati e di cui il 60% sono bambini. Il tasso di disoccupazione, estremamente elevato, è pari all’80%, quasi il doppio della media regionale della Striscia.
In questo drammatico contesto, il centro “La terra dei bambini” offre ai minori e alle loro famiglie un importante servizio di supporto e sostegno, centrato sulla promozione delle poche ma importanti risorse locali, sia in termini materiali che umani e relazionali. Importante riferimento per tutta la comunità, il centro offre non solo servizi, ma un luogo bello, sereno e dignitoso dove trovarsi, discutere, sperimentare. È diventato così un laboratorio territoriale per la promozione di buone prassi in ambito educativo, diffondendo in un contesto difficile e drammatico, l’importanza di lavorare attraverso metodi innovativi, capaci di valorizzare il gioco e la comunicazione non violenta, un approccio diverso alla soluzione dei problemi, al superamento del trauma, alla costruzione di un nuovo e positivo sé sociale, nel pieno rispetto dei valori e dei principi della tradizione beduina. L’obiettivo è quello di fare in modo che il centro rappresenti un modello di qualità in grado di stimolare un dibattito sulle pratiche educative e di promuovere la diffusione di buone prassi, privilegiando la centralità dell’esperienza ludica e meta-cognitiva del bambino nel processo di apprendimento.
E ora, cosa vogliamo fare insieme?
Partendo dalla Terra dei bambini di Um Al Naser, vorremmo andare in giro per la Striscia di Gaza. Come? Con una biblioteca mobile, un tuk tuk allestito per l’occasione con tantissimi libri e pronto per girare le strade di Gaza, per intercettare i bambini che ci vivono, passandoci gran parte del loro tempo. Considerata l’importanza di creare momenti di tra minori caratterizzati da strumenti e interventi di qualità in ambito educativo, obiettivo del progetto è favorire la creazione di spazi di aggregazione attraverso l’uso del libro come strumento di relazione e di elaborazione del trauma. Intendiamo realizzare una biblioteca mobile, allestita con albi illustrati (silent books, storie tradizionali e storie contemporanee) privilegiando artisti e racconti che sappiano, nella leggerezza del segno, trattare temi complessi e profondi.
La biblioteca mobile sarà condotta da un animatore specializzato in ambito teatrale, formato per il lavoro diretto con i minori in condizioni di disagio, che saprà coinvolgere i bambini di strada in attività di animazione, gioco e creatività. Nel progetto, il libro è inteso come strumento di facilitazione nella relazione e il gioco come risorsa per l’elaborazione dei traumi. La biblioteca mobile sarà quindi finalizzata a valorizzare uno strumento nuovo in ambito culturale per il contesto locale, l’editoria per l’infanzia, privilegiando il linguaggio artistico nell’implementazione di percorsi educativi partecipati.
Nonostante le mille difficoltà, il progetto è stato un grande successo e potete vedere qui a fianco il nostro TukTuk che già gira per le strade di Gaza!
Vento di Terra ONG
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