Sole sui Frutti di Pace
Bratunac, Bosnia ed Erzegovina
in collaborazione con la Cooperativa agricola Insieme e la Carovana dei Pacifici
Nel 2025 nel villaggio di Bratunac, in Bosnia ed Erzegovina.
Il Xmas Project celebra il Venticinquesimo anniversario contestualmente a un’altra storica ricorrenza: la cessazione del conflitto in Bosnia ed Erzegovina, avvenuta nel 1995. Il progetto selezionato ha il sapore della pace, del sole e dei frutti di una terra riconciliata. Se una pagina di storia dolorosa è stata scritta negli anni che vanno dal 1992 al 1995, la Cooperativa Insieme, a Bratunac, sta tuttora cercando di elaborarla per un epilogo all’insegna del dialogo tra le culture. Perché i raggi del sole non conoscono i confini che l’uomo costruisce.
Siamo in Bosnia, nell’area del Comune di Bratunac, situato sulla riva occidentale della Drina, a pochi chilometri da Srebrenica e al confine tra la Bosnia Erzegovina e la Serbia. Qui la guerra che ha interessato i territori dell’ex Jugoslavia all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso ha mostrato uno dei suoi aspetti più feroci. L’area è stata teatro di duri scontri tra musulmani e serbo bosniaci: nel luglio del 1995 venne invasa dall’esercito serbo bosniaco, artefice di un massacro che costò la vita a 8000 persone, la distruzione dell’81% delle abitazioni civili e il trasferimento di donne e bambini sopravvissuti nei campi profughi, dove la maggior parte di loro è vissuta fino al 2004.
Eppure, Bratunac è un’area della Bosnia nella quale il ritorno di chi è fuggito è più alto che nelle zone circostanti (si stima che il 30% della popolazione bosgnacca di prima della guerra sia rientrata nel Comune). Nonostante questo, l’assenza di opportunità di lavoro favorisce un nuovo esodo verso Paesi stranieri. Soprattutto dei giovani, sia serbi sia bosgnacchi. I nuclei familiari sono spesso formati da donne capofamiglia, con anziani e bambini e giovani a carico. Gli aiuti internazionali per la ricostruzione delle case non sono bastati a garantire la ripresa di una vita normale. Creare le condizioni per la ripresa materiale della vita è necessario non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale.
La pace ha il sapore dei frutti di bosco
A Bratunac, nel giugno 2003, Radmila “Rada” Zarkovic e Skendar Hot, insieme a dieci soci, in maggioranza donne, fondano la Cooperativa Insieme con un obiettivo ambizioso: favorire il ritorno a casa dei profughi e delle profughe, superando i mille ostacoli materiali e psicologici alla ripresa di una vita comune, creando nel contempo le condizioni per una pace autentica e duratura, basata sulla convivenza. Per farlo, hanno puntato sulle risorse più preziose di quella regione: i suoi frutti e i suoi abitanti che, nonostante le diverse religioni, condividevano le stesse radici.
Prima della guerra la zona di Bratunac era nota per la produzione di lamponi, more, mirtilli e fragole: fino al 1991, ogni anno se ne raccoglievano oltre 1500 tonnellate. Tornare a coltivare quei frutti significava creare continuità con il passato e restituire alle famiglie non solo un lavoro, ma anche un legame con la loro terra d’origine. Lo scopo generale della Cooperativa è quindi sostenere il ritorno dei rifugiati e la convivenza multiculturale nella regione di Bratunac e Srebrenica, attraverso la riattivazione dell’economia rurale e creando un sistema microeconomico basato sulla coltivazione di piccoli frutti nelle fattorie di famiglie unite in cooperativa.
Coscienti che il rinnovamento della vita comune è in grado di funzionare soltanto tramite la prosperità economica degli abitanti della regione, i fondatori della Cooperativa hanno deciso di promuovere i principi di una cooperazione moderna, con una struttura democratica, basata sui valori di equità e uguaglianza di tutti i suoi organizzatori-soci, aperta alla popolazione residente e a quella ritornata, indipendentemente dall’appartenenza religiosa o etnica, con l’obiettivo di ricominciare, insieme!
Attualmente sono circa 500 le famiglie coinvolte nella lavorazione e produzione dei “frutti di pace”; donne e uomini che unitisi in cooperativa sono usciti dalla precarietà sociale ed economica causata dalla guerra, non più vittime ma soggetti attivi. Un modello di ricostruzione basato su valori di collaborazione e dialogo, grazie a una comunità che ha messo da parte odio e diffidenza per trasformare la propria terra da luogo della memoria a esempio di rinascita.
Una scelta coerente e sostenibile
Dal punto di vista geografico, quella di Bratunac è una vasta area agricola, distesa tra la riva occidentale della Drina e le colline che ne delimitano il confine. È frazionata in piccoli appezzamenti a gestione familiare. I terreni sono destinati principalmente alla coltivazione di lamponi e altri piccoli frutti (more, mirtilli, fragole), anche se non mancano gli orti per il consumo familiare e piccoli pascoli per bovini e ovini. La Cooperativa produce, nei suoi vivai, piante di prima qualità di lamponi, more e piccoli frutti e le distribuisce a credito ai contadini, garantendo al contempo formazione e assistenza da parte di tecnici specializzati che assicurano la sostenibilità del progetto.
Beneficiari indiretti del lavoro della Cooperativa sono anche tutti i coltivatori di piccoli frutti della zona di Bratunac-Srebrenica e le loro famiglie, che possono utilizzare le nuove varietà, le nuove tecniche e le nuove tecnologie usufruendo dell’esperienza acquisita dalla Cooperativa, che riesce a sostenerli nella fase della produzione e si occupa della raccolta, della surgelazione, della trasformazione e della vendita dei piccoli frutti.
Un progetto sostenibile
L’Associazione Xmas Project, attraverso il Librosolidale, ha scelto di sostenere la Cooperativa Insieme nella realizzazione dell’ampliamento del suo impianto fotovoltaico. La Cooperativa agricola Insieme gestisce attualmente un impianto fotovoltaico da 150 kW, installato nel 2022. L’impianto si estende su una superficie di circa 800 m2 ed è posizionato sui tetti degli edifici della Cooperativa. La potenza indicata soddisfa circa il 30% del consumo energetico totale, su base annua, e in termini economici copre circa il 25% dei costi dell’elettricità.
Per essere il più possibile sostenibile e competitiva, la Cooperativa deve raggiungere almeno il 60% della produzione energetica tramite pannelli solari, nei prossimi anni. A tal fine, nel 2025 lo scopo è aumentare la produzione fino ad arrivare almeno al 40% del consumo totale, con la costruzione di un nuovo impianto solare da 50 kW, che verrà posizionato sul tetto di un edificio con una superficie di circa 250 m2.
Con questo, la potenza complessiva della centrale elettrica sarebbe di 200 kW e porterebbe verso una maggiore sostenibilità e sicurezza. Il nuovo impianto fotovoltaico da 50 kW comprenderebbe quanto segue:
- installazione di pannelli solari sul tetto di un edificio di 250 m2 di superficie;
- installazione di dispositivi energetici necessari alla produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici ;
- installazione dei cavi elettrici che collegheranno la nuova centrale elettrica alla rete elettrica.
Il budget per realizzare questo progetto è di 43.000 euro… Siete pronti a portare il sole sui frutti di pace?!
Scaricate qui la presentazione del progetto 2025/26.

Cooperativa Agricola “Insieme”
ZZ “Insieme”
Svetog Save bb – Bratunac, 75420
Bosnia-Erzegovina
Tel:+387 (0) 63 991 165
www.insieme-coop.com

Una galleria di fotografie scattate da Mario Boccia, fotografo e reporter di guerra, grande sostenitore e amico della Cooperativa Insieme. Per questo ama definirsi “fotografo di lamponi”. Sarà lui a scattare le immagini per il LIbrosolidale 2025.

Per questo anniversario speciale, collaboreremo anche con la Carovana dei Pacifici, un meraviglioso progetto che da dieci anni (anche loro compiono gli anni)! lavora con i bambini e le bambine sui temi della Pace, dell’inclusione e della cittadinanza attiva.





























